Ciao, mi chiamo Davide. Ma quando viaggio, il mio nome si trasforma: divento Dàvid, Davíd, Dave, Davida… e il mio preferito: Davido, come il "famoso" cantante nigeriano.
Sono cresciuto in un piccolo paesino della Sardegna, e l’isola, con i suoi confini ben visibili, mi ha trasmesso fin da subito il desiderio di esplorare.
Dopo la maturità, parto in solitaria per il Cammino di Santiago: è lì che scopro la mia passione per il viaggio. Durante l’università, approfitto dell’Erasmus per vivere in America Latina, prima in Colombia e poi in Cile. In quel periodo esploro il continente in lungo e in largo. Torno con poche competenze di ingegneria, ma con un ottimo movimento di bacino per il reggaeton.
Nel 2020 volo in India, dove lavoro in una slum di Delhi per il mio progetto di tesi. Lì entro a contatto con l’India, nuda e cruda, e mi innamoro della ricerca sul sociale.
Poi arriva il Covid. Inizio a lavorare come consulente informatico, ma la vita da ufficio mi va stretta. Così mollo tutto. Inizio un dottorato e passo al lavoro da remoto. Mi trasferisco alle Canarie, prima in una casa vera, poi in un vecchio van sgangherato degli anni ’80 con cui esploro le isole.
Alla fine del 2023 volo in Sudafrica per proseguire la mia attività di ricerca. L’Africa mi ruba il cuore. Continuo a esplorarla, spingendomi in paesi poco battuti: Namibia, Mozambico, Lesotho, eSwatini e Angola. Eh sì… non c’ero Angola stato.
Appassionato di tutto ciò che non conosco, potresti trovarmi a un ritiro di meditazione, a cercare segnale in mezzo al deserto per inviare una mail, in un trekking di montagna, a una conferenza, tra le onde a surfare o accampato su una spiaggia deserta. Insomma, solo non cercarmi a casa: non ci sono!
Cos’è per me il viaggio?
È curiosità, ricerca, necessità e felicità. Ma come diceva un famoso viaggiatore: “La felicità è reale solo se condivisa.”
E allora, ti va di condividerla insieme?