ChiaraMente in viaggio come lifestyle
Sono Chiara Pannocchi, per gli amici "anima in pena" e "la zingarella" secondo mia madre. Cosa faccio nella vita? Girovago senza una meta ben precisa.
Fin da quando avevo sedici anni, ho scoperto la mia più grande passione: viaggiare. La prospettiva di trascorrere l'estate sulla spiaggia romagnola sembrava troppo monotona rispetto all'opportunità di vivere quelle giornate in Inghilterra. Ancora oggi, posso vedere la faccia stupita dei miei genitori quando, a diciott’anni, ho deciso di volare in Giappone per visitare un amico, utilizzando i soldi che avevo guadagnato durante l'estate. E da quel momento, ho scelto di non fermarmi più.
Dopo il liceo, l'università mi ha impedito di trasferirmi in Australia. Non ho mai amato quel corso di laurea, ma ho deciso ugualmente di portarlo a termine per non deludere me stessa. E sapete qual'è stata la mia soluzione? Ancora una volta partire, ovviamente. Era il 2016 quando mi trasferii in Spagna, dove ho trascorso un anno indimenticabile e ho imparato un’altra lingua. Soltanto dopo aver ottenuto quella laurea, finalmente ho riscoperto il dolce segreto della mia libertà: lavorare d'estate e viaggiare d'inverno.
Tra le mie più grandi passioni ci sono gli animali, l'oceano e lo sport: in particolare amo surfare libera sulle onde, perdendomi nella bellezza di un tramonto sul mare. E questo mio debole per i luoghi paradisiaci, dove l'ombra delle palme mi rasserena i pensieri e rinfresca l'anima, mi ha spinta ormai da due anni a passare l’inverno in quella che ormai reputo la mia seconda casa: l'Indonesia.
Mi affascina conoscere ciò che è diverso da me, perché la monotonia mi annoia. Adoro cogliere lo stupore negli occhi di chi viaggia e sono genuinamente attratta dalle persone autentiche e vive. Penso davvero che i viaggiatori siano tra le persone più affascinanti e interessanti a questo mondo, perché hanno sempre qualcosa di straordinario da raccontare e una mente aperta per continuare a imparare da tutto ciò che incontrano durante il loro cammino. E a distanza di anni da quel mio primo viaggio in solitaria, oggi lo confermo più che mai: io sono una di loro.
Perciò, che ne dici? Partiamo insieme?